Sommario: [spazio in attesa di utilizzazione]

TOTALE.TRIB.MAGG.D

Figura. Monreale, Duomo. Tribuna Maggiore, Totale. A: Altare maggiore; B: Predella lignea ad intarsi angolari; C: Terzo organo; D: Coro ligneo absidale; E: Prima tastiera; F: Seconda tastiera; G: Plutei. [Aggiornamento 31 agosto 2011]

Il piano della Tribuna Maggiore conclude la progressione in altezza dei piani del Grande Presbiterio. La superficie pavimentale è coperta da un complesso di 11 tappeti [nn. 38-48, pianta del Grande Presbiterio], disposti simmetricamente all'asse longitudinale dell'impianto architettonico della Basilica. La massiccia installazione dell'altare settecentesco [B], oltre ad aver condizionato pezzatura e formato dei tappeti che vi ruotano attorno, costituirebbe, sotto il profilo cronologico, il terminus post quem di rifacimento parziale dell'assetto pavimentale. Nell'area della Tribuna maggiore insistono ingombranti installazioni lignee, a carattere permanente o, comunque, di duratura collocazione, [coro absidale, terzo organo [A] e relativa tastiera di funzionamento, tastiera di funzionamento dei grandi organi del Presbiterio [E], e, per un certo tempo, anche un'imponente scranna vescovile con relativa pedana], che hanno impedito l'esecuzione integrale dei rilievi pavimentali.

 

Settore 43

SETT.43-GRAFICI

Figura. A:Settore pavimentale a lastratura continua [1-4 componenti]. B: Listatura marmorea [grigio]; Campi musivi [azzurro]. C: Tracce trifilari [1-6] e monofilari [nero]. D: Mappa delle tipologie figurative.

 

SETT.43.FINALE.2

Figura. Il settore propone due modalità di resa delle tracce: trifilare nella parte centrale, monofilare all'estremità e lateralmente.

 

Settore 44

SETTORE-44-GENERALE2

Figura. Sinistra: Schema proporzionale dell'impianto figurativo. Centro: In nero e grigio, aree di scavo per l'inserimento dei brani musivi. Destra: Estrapolazione della compagine in marmo e porfido. L'inserimento del disco di porfido, in un impianto strutturale a lastratura continua, rappresenta l'aspetto operativo tecnicamente più delicato.

Area del settore: mq 3,56. Area musiva [Amu]: mq 1,60. Area marmorea e porfido [Ama]: mq 1,96. Rapporto di quadratura mosaico-marmo: [Amu]/[Ama] = 0,82.

SETTORE-44-5

SETT.44.TUTTO

Settore 45

SETT.45.3

Figura. Sinistra: In grigio scuro e nero, aree di scavo per l'inserimento dei brani musivi. In grigio chiaro e bianco, listatura affiorante. Alla listatura compete il ruolo di enunciazione dell'impianto iconografico. Centro: Lastratura grezza vergine. Taglio e grandezza delle lastre sono scelti in funzione dell'impianto figurativo e ricadono, pertanto, in punti notevoli della trama, dove minore è l'interferenza con la stesura musiva. Destra: Tipologie figurative. La differenziazione cromatica rimanda alla varietà tipologica dei modelli figurativi.

SETT.45.TUTTO.2BIS

Figura. La distribuzione delle tipologie negli alvei musivi a decorso lineare non segue, in questo caso, un criterio di rapporto alla logica di fluenza delle tracce. Manca, apparentemente, un coordinamento dell'inserimento del mosaico, come se l'esecuzione fosse proceduta senza il riferimento ad una prefigurazione del risultato, o come se affidata a maestranze che non comunicassero fra di loro. La struttura iconografica in marmo è, essa stessa, a prescindere dal contributo musivo, un intrico di canali, in cui risulta difficile individuare dei percorsi che fluiscano in modo plausibile. 

 

Settore 47

SETT.47.ICONOGRAFIA

Figura. Sinistra: La compagine figurativa del testo è estratta dal dispositivo tipologico della figura a lato. La collocazione dei tagli in punti notevoli della struttura geometrica consente di determinare, con asssoluta precisione di calcolo, i parametri dimensionali della composizione. Destra: Il modello è una determinazione della tipologia cosiddetta a ruota. Le prime due lesene all'ingresso dell'abside del Pantocràtore [130/S e 136/D] sono, esse stesse, applicazioni del medesimo modello figurativo.

TIPOL.TRIFILARI

Figura. Esempi di tracce a struttura trifilare. Nelle esecuzioni a parete è rarissimo l'impiego di tracce a struttura trifilare. I pochi esempi rimasti sono quelli delle esecuzioni arcaiche della Tribuna maggiore e della parete a tergo del solium regale.

 

SETT.47.BIS.1

Figura. Nelle esecuzioni a lastratura continua le tracce si fondono visivamente l'una con l'altra, senza nulla che evidenzi la logica dell'intreccio e della sovrapposizione. È sfuggente la distinzione dei percorsi delle tracce e mancano le linee di piegatura e d'intersezione.

 

SETT.34.STUDI.3

Il piano del Presbiterio

Sommario:

PRESBITERIO

Fig. __. [Foto G. Oddo - Settembre 2011]

Gli spazi

PIANTINE-PRESB.2

1. Articolazioni del Presbiterio: C4 Ala Sinistra del Presbiterio [Campata di S. Luigi], C5 Coro, C6 Ala Destra del Presbiterio [Campata dei Guglielmi].

2. L'articolazione del Coro comprende i settori 13 e 14. Il settore 14 costituisce la realizzazione pavimentale di maggiore estensione di tutto il Grande Presbiterio. La struttura iconografica degli impianti è unitaria, risultando dall'applicazione di uno stesso dispositivo modulare.

SETT.13.BIS.GIU.4.2

Figura __. Pianta Pavimentale del Coro. Settori 13, in basso, e 14, in alto. [Aggiornamento 4 giugno 2011] 

I prossimi inserimenti riguarderanno: 1. schema di lettura proporzionale del settore 14; 2. distribuzione dei moduli e risalto delle aree di connessione; 3. presentazione del dispositivo modulare e delle sue regole di aggregazione. 

Modulo e Antimodulo

Il Modulo è un'elaborazione compositiva primaria, fornita di una propria struttura figurativa. Le sue applicazioni, ripetute ordinatamente nello spazio del settore operativo, generano i campi figurativi complementari che definiamo Antimoduli. L'Antimodulo è, dunque, per definizione, l'area che risulta dall'organico e continuo aggregarsi dei Moduli. Sul piano percettivo, un Antimodulo può avere dominanza visiva nettamente superiore a quella del Modulo, se le modalità di utilizzazione del suo spazio prevedono l'inserimento di elementi di forte impatto visivo. Nel nostro caso, i grandi dischi di porfido polarizzano fortemente l'attenzione e inducono a considerarne come primario, e non secondario, il rango compositivo.

 

SETT.13.MODULO.SUBLIME.Esporta.02

Figura. A sinistra: Modulo. Il Modulo utilizzato nel settore 14 è ottenuto dall'assemblaggio di quattro anelli pentagonali, disposti ai vertici di un'area quadrata [vertici B] e reciprocamente connessi. La determinazione figurativa di un Modulo è data dalla componente marmorea che costituisce la trama. Ogni elemento della trama interagisce con l'elemento contiguo per semplice intersezione delle relative tracce, o per concatenazione, nel caso di tracce a configurazione anulare. A destra: Antimodulo. L'aggregazione ordinata e diffusa dei Moduli genera, nello spazio compositivo dell'opera, campi biquadratici residuali, indicati col termine di Antimoduli. L'Antimodulo è, dunque, per definizione, uno spazio di risulta e una forma complementare vuota, ossia priva di una propria, originaria struttura figurativa. [Aggiornamento 3 marzo 2012]

 

SETT.13.MODULO.SUBLIME.PC9.Exporta.01.PSD

Figura. Tracciato base - Modulo - Monconi di connessione ai Moduli contigui. In verde, le asole di articolazione intermodulare. [Aggiornamento 3 marzo 2012]

SETT.13.MODULO.SUBLIME.Esporta.04

Figura. Studio delle dinamiche di aggregazione del Modulo. Ogni Modulo ha una zona [verde in Figura] di articolazione col Modulo contiguo. Nel nostro caso, tale zona ricade in corrispondenza dei vertici B dell'area quadrata d'inviluppo. Il punto esatto di connessione dipende dalla natura degli effetti desiderati. Uno di tali effetti è la grandezza dei campi antimodulari: al ridursi della zona verde, si estende l'entità dei campi antimodulari e la possibile dimensione dei relativi dischi di porfido [Figura seguente]. [Aggiornamento 3 marzo 2012]

SETT.13.MODULO.SUBLIME.PC9.Export.10a

Il modulo usato nelle applicazioni 13 e 14 è un'elaborazione dello schema biquadratico disuguale. I quadrati che lo compongono [vertici A e B, fig. __] non sono congruenti e la loro sovrapposizione determina un'area di forma ottagonale irregolare. Ciascun modulo ha quattro punti di articolazione ai moduli contigui. Nel nostro modello, essi ricadono esattamente in corrispondenza del centro dei lati della losanga [quadrato poggiato sul vertice]. Il proporzionamento delle asole pentagonali del modulo è subordinato alla condizione di congruenza dello schema biquadratico [quadrati uguali] dei nuclei antimodulari contenenti i dischi di porfido. La relazione di calcolo è pertanto: [inserire]

 

SETT.13.MODULO.SUBLIME.Esporta.H

Figura. [Aggiornamento 6 maggio 2011 - File: SETT.13.MODULO.SUBLIME.PC9]

 

SETT.13.MODULO.SUBLIME.Esporta.I

Figura. [Aggiornamento 7 maggio 2011 - File: SETT.13.MODULO SUBLIME.PC9]

 

Settore 13

Area del settore:________. Funzione: ________.

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Figura. A destra: scranno arcivescovile. A sinistra: scranno del presbitero. Il settore 13 si allunga collegando trasversalmente i due scranni liturgici, il tappeto assume in questo caso anche funzione onorifica.

 

SETT.13.BIS.PC9.Export.27

Figura. Settore 13. Moduli [A B], Antimoduli [1 2 3]. I due modelli planimetrici differiscono per l'entità degli adattamenti al contorno. La seconda soluzione si distingue per la maggiore consistenza della lastratura mormorea d'inquadramento ed è quella adottata nella riproduzione dell'opera. [Aggiornamento 15 aprile 2011]

 

SETT.13.BIS.PC9.Export.28

SETT.13.BIS.PC9.Export.29

 

SETT.13.BIS.PC9.Export.19

SETT.13.BIS.PC9.Export.18

Figura __. Presbiterio, Settore 13, Moduli A e B. [Aggiornamento 13 aprile 2011]

 

SETT.13.BIS.PC9.Export.15

Fig. __.


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Settore 14

Il settore ha un'estensione complessiva di mq. 147,25. I suoi lati misurano m. 15,80 di lunghezza per m. 9,32 di larghezza. L'impianto figurativo si compone di 22 moduli e 23 antimoduli, contenenti, al centro, rispettivamente, dischi di porfido o serpentino aventi diametro teorico di cm. 39,245, e dischi di porfido aventi diametro teorico di cm. 108,00.

SETT.14.Export.3

Fig. __. [Aggiornamento 11 maggio 2011]

A.SETT.14.BIS.I

A.SETT.14.BIS.L

Figura. Settore 14, Antimoduli 19 e 20.

 

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[Foto G. Oddo - Luglio 2009]

Il piano del Postpresbiterio

Sommario:

AAAA.POSTPRESBITERIO

Fig. __. Gli spazi del Postpresbiterio si susseguono trasversalmente dalla Campata di San Paolo [primo piano] a quella di San Pietro [sullo sfondo]. [Foto G. Oddo - Agosto 2011]

 

Gli spazi

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1. Il piano del Postpresbiterio comprende, al suo centro, l'episodio pavimentale di più elevata perfezione formale ed esecutiva della Basilica: il settore n. 30. La qualità dell'opera è il risultato:
- dell'uso, raffinato e virtuosistico, di formulazioni miniaturizzate, rese accostando magistralmente minuscole crustae musive (microformelle),
- della studiata esecuzione delle piegature angolari,
- dell'impiego di microformelle con effetti di madreperla.

2. Ai grandi dischi di porfido, la funzione di scandire le sei unità modulari della composizione.

SETT.29.PC9.Export.5

Figura __. Piano del Postpresbiterio, Campata Centrale, Settori 29-33. [Aggiornamento 6 marzo 2011]

 

Settore 29

SETT.29.PC9.Export.7

Figura __. Settore 29, redazione provvisoria. [Aggiornamento 7 marzo 2011]

 

Settore 31

SETT.31.BIS.PC9.Export.2bis

Figura __. Postpresbiterio, Campata Centrale, Settore n. 31. 1, 2, A, B: porfido; C, D, G, H, I, L: granito rosso; E, F: serpentino. [Aggiornamento 13 febbraio 2011]

 

Settore 30

Nel settore n. 30, i 14 campi intermedi disegnati dall'intreccio della trama assumono, come altri scomparti del grande tappeto del coro [Presbiterio], la curiosa configurazione di un volatile ad ali aperte [scomparti "ad ali di pipistrello"].

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[Foto G. Oddo - Luglio 2009]

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[Disegno G. Oddo - Elaborazione digitale]

A sinistra. Tipologia delle aree musive non lineari: in giallo le aree cosiddette ad ali di pipistrello; in rosso, ...; in azzurro, ...; in color malva, ....

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[Foto G. Oddo - Febbraio 2001]

 

SETT.30.PC9.Export.12

SETT.30.PC9.Export.10

Figura __. Campata Centrale del Postpresbiterio, Settore 30, Particolare, Moduli 2 e 4. [Aggiornamento 26 febbraio 2011]

 

Settore 32

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[Foto G. Oddo - Febbraio 2001]

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Figura. A sinistra: settore 32, schema iconografico su quattro lastre. A destra: settore 33 [Soglio Arcivescovile], schema iconografico su due lastre. [Disegno G. Oddo - Elaborazione digitale]

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Figura. Settore 32, Pavimento del Soglio Regale, visto dal lato d'ingresso al piano. La tecnica di esecuzione è quella a lastratura continua: i blocchi di marmo, scavati sulla faccia a vista secondo un disegno ad intreccio di asole sagomate, contengono gli inserti musivi predisposti fuori opera. La struttura dell'impianto figurativo è dominata dal disco centrale di porfido, attorno a cui ruota la trama a bracci segmentati. [Disegno G. Oddo - Elaborazione digitale]

100-193_S.BIS

Figura. Lesene 100/S [1] e 193/S [2]. La trama è caratterizzata da tracce a decorso longitudinale, che intersecano tracce a decorso anulare. In corrispondenza dell'intersezione le tracce assumono forma esagonale umbonata. Tale particolarità è ciò che li rende paragonabili al settore pavimentale in esame.

PORTALE-SAGRESTIA.3

Figura. Ala destra del Postpresbiterio, Portale della Sagrestia.

 

PORTALE-S.CASTRENZE

Figura. Navata laterale destra, Portale di San Castrenze.

 

PORTALE-S.CASTRENZE.3

Figura. Navata laterale destra, Portale di San Castrenze.

PORT.S.CASTR.BASI

Figura. Sinistra: base portale di S. Castrenze. Destra: Base portale uscita lato nord.

 

Portale di uscita lato nord

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Figura. L'immagine - risultato della duplicazione speculare dell'angolo superiore destro del portale d'ingresso settentrionale - dà il senso degli effetti percettivi ed estetici del tipo di decorazione in opus sectile a motivi geometrici. [Disegno G. Oddo - Elaborazione digitale]

FINALE-TERRAZZE

Figura. Portale ingresso ai locali di servizio nel settore occidentale della Basilica. [Disegno G. Oddo - Elaborazione digitale]

Archivolti

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